I Codici CER

Approcciarsi al mondo dei rifiuti può inizialmente far sentire chiunque spaesato. Questo succede anche a causa della grande quantità di numeri, diciture e codici per lo più sconosciuti.

Questi codici in realtà sono molto utili anche ai non addetti ai lavori, in quanti consentono di classificare precisamente ogni rifiuto e quindi di differenziarlo correttamente.

Tra questi codici, i più utili da conoscere per iniziare a comprendere meglio i formulari, sono sicuramente i codici CER (o codici EER): una nomenclatura europea che identifica ogni tipologia di rifiuto con grande accuratezza.

Si tratta infatti di una sequenza di numeri composta da 6 cifre, riunite in tre coppie, che descrive e classifica precisamente il tipo di rifiuto, la sua origine ed il processo di lavorazione che dovrà affrontare per poter essere avviato al riciclo o allo smaltimento.

Ogni impianto è autorizzato all’ingresso e alla lavorazione di alcuni codici CER da parte delle autorità competenti, e quindi non tutte le aziende possono gestire qualunque tipo di rifiuto.

La prima grande differenziazione avviene tra rifiuti pericolosi e non pericolosi, che solitamente vengono individuati tramite le schede di sicurezza o schede tecniche associate alle materie prime. Quando queste non sono reperibili, si effettuano delle analisi che stabiliscono la non pericolosità del rifiuto se questo rientra all’interno di soglie limite.

Nel caso di rifiuti pericolosi il Codice CER sarà seguito da un asterisco (*) .

La seconda grande differenziazione è tra rifiuti urbani o speciali. I primi sono quelli prodotti da abitazioni civili o raccolti in strada, mentre i secondi sono quelli prodotti da attività industriali, agricole e commerciali.

Questa differenziazione la ritroviamo nei codici CER e precisamente nella prima coppia, la quale indica la provenienza del rifiuto. 

La terza differenza riguarda il processo di lavorazione che ogni rifiuto deve affrontare prima di poter essere avviato al riciclo o prima di poter essere smaltito.

In questo caso è la seconda coppia del codice CER a rivelarci il percorso compiuto dal rifiuto.

L’ultimo dettaglio ce lo dà l’ultima coppia di numeri, che identifica esattamente il materiale di cui è composto il rifiuto (carta, plastica, legno, ferro ecc….).

Ma questo come può aiutare un non addetto ai lavori?

 

Conoscere i vari CER può aiutare nel conferire correttamente i rifiuti e, quindi, non incorrere in errori grossolani. Un corretto conferimento aiuta, poi, chi invece deve avviare al recupero i rifiuti e i vari impianti di riciclaggio.

Per gli addetti ai lavori, invece, l’etichettatura dei rifiuti tramite CER è una maniera efficace per tracciare ogni singolo rifiuto trasportato, lavorato e avviato al riciclo con un solo colpo d’occhio.

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